Archivio Mensile: Gennaio 2020

Pergolati, Pergotende, Gazebo e Verande: quali sono le differenze?

Che differenza c’è tra un pergolato e un gazebo? E tra una pergotenda e una veranda?  Quali sono i limiti entro i quali possono considerarsi attività di edilizia libera o necessitano di un titolo edilizio?

Il gazebo nella sua configurazione tipica, è una struttura leggera, non aderente ad altro immobile, coperta nella parte superiore ed aperta ai lati, realizzata con una struttura portante in ferro battuto, in alluminio o in legno strutturale, talvolta chiuso ai lati da tende facilmente rimuovibili.

Spesso il gazebo è utilizzato per l’allestimento di eventi all’aperto, anche sul suolo pubblico, e in questi casi è considerata una struttura temporanea. In altri casi il gazebo è realizzato in modo permanente per la migliore fruibilità di spazi aperti come giardini o ampi terrazzi.

La veranda, realizzabile su balconi, terrazzi, attici o giardini, è caratterizzata quindi da ampie superfici vetrate che all’occorrenza si aprono tramite finestre scorrevoli o a libro. Per questo la veranda, dal punto di vista edilizio, determina un aumento della volumetria dell’edificio e una modifica della sua sagoma e necessita quindi del permesso di costruire.

Il pergolato costituisce infatti, una struttura realizzata al fine di adornare e ombreggiare giardini o terrazze e consiste, quindi, in un’impalcatura, generalmente di sostegno di piante rampicanti, costituita da due (o più) file di montanti verticali riuniti superiormente da elementi orizzontali posti ad una altezza tale da consentire il passaggio delle persone.
Il pergolato, per sua natura, è quindi una struttura aperta su almeno tre lati e nella parte superiore e normalmente non necessita di titoli abilitativi edilizi.
Quando il pergolato viene coperto, nella parte superiore (anche per una sola porzione) con una struttura non facilmente amovibile (realizzata con qualsiasi materiale), è assoggettata tuttavia alle
regole dettate per la realizzazione delle tettoie. Il Consiglio di Stato, al riguardo, ha già affermato che il pergolato ha una funzione ornamentale, è realizzato in una struttura leggera in legno o in altro materiale di minimo peso, deve essere facilmente amovibile in quanto privo di fondamenta, e funge da sostegno per piante rampicanti, attraverso le quali realizzare riparo e ombreggiatura di superfici di modeste dimensioni .

Le “pergotende” non si connotano per la temporaneità della loro utilizzazione, ma costituiscono un elemento di migliore fruizione dello spazio esterno, stabile e duraturo.
Ciò premesso, le pergotende, tenuto conto della loro consistenza, delle caratteristiche costruttive e della loro funzione, non costituiscano un’opera edilizia soggetta al previo rilascio del titolo abilitativo.
Infatti, ai sensi del combinato disposto degli articoli 3 e 10 del DPR n. 380 del 2001, sono soggetti al rilascio del permesso di costruire gli “interventi di nuova costruzione”, che determinano una “trasformazione edilizia e urbanistica del territorio”, mentre una struttura leggera (nella fattispecie esaminata in alluminio anodizzato) destinata ad ospitare tende retrattili in materiale plastico non integra tali caratteristiche.
L’opera principale non è, infatti, la struttura in sé, ma la tenda, quale elemento di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici, finalizzata ad una migliore fruizione dello spazio esterno dell’unità abitativa, con la conseguenza che la struttura (in alluminio anodizzato) si qualifica in termini di mero elemento accessorio, necessario al sostegno e all’estensione della tenda.
Quest’ultima, poi, integrata alla struttura portante, non può considerarsi una “nuova costruzione”, posto che essa è in materiale plastico e retrattile, onde non presenta caratteristiche tali da costituire un organismo edilizio rilevante, comportante trasformazione del territorio. Infatti la copertura e la chiusura perimetrale che essa realizza non presentano elementi di fissità, stabilità e permanenza, per il carattere retrattile della tenda
Inoltre l’elemento di copertura e di chiusura è costituito da una tenda in materiale plastico, privo di quelle caratteristiche di consistenza e di rilevanza che possano connotarlo in termini di componenti edilizie di copertura o di tamponatura di una costruzione.

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Tetti in Legno Lamellare

Progettare un tetto in legno non è una cosa semplice, dato che dovrà essere importante valutare per esempio la tipologia di legno, la sua quantità e il sistema di costruzione. Alla base deve esserci un progetto per un tetto in legno, il quale sarà redatto dal tecnico della società che avrai scelto e che ti permetterà di vedere quale sarà l’aspetto della tua abitazione una volta che sono stati completati i lavori.

Le caratteristiche di un buon tetto in legno che dura nel tempo e conferisce alla casa l’aspetto che avete sempre sognato sono

  • stabilità
  • durata
  • resistenza a umidità ed eventuali deformazioni
  • capacità di resistenza a funghi e parassiti, grandi nemici del legno

Un buon tetto in legno inoltre deve essere antisismico per garantire sicurezza in casi estremi, traspirante, leggero e soprattutto esteticamente gradevole.

Qual è la struttura di un tetto in legno? Quali sono gli elementi che lo caratterizzano? Comprendere come dovrà essere costruito è molto utile al fine di valutare passo dopo passo i lavori di costruzione o rifacimento tetti in legno da effettuare.

Elementi che caratterizzano il tetto di una casa in legno:

  • Struttura portante: alla base vi è una struttura creata da travi e da listelli che verrà poggiata direttamente sui muri perimetrali e le colonne della casa;
  • Membrana impermeabile: verrà posizionata una membrana impermeabile ma traspirabile che permetterà il passaggio dell’aria e quindi di far traspirare il materiale e al contempo isolarlo dagli agenti atmosferici;
  • Listellatura per appoggiare la copertura: sarà posizionata a questo punto una listellatura, che formerà una gabbia sulla quale verrà poi posizionato il materiale legnoso;
  • Manto di copertura: è formato da pannelli lamellari oppure di legno massello, che formeranno una superficie unica e resistente;
  • Tegole per tetti in legno: al di sopra delle superfici verrà posizionata una griglia sulla quale applicare le tegole per tetti in legno;
  • Grondaia: infine per convogliare l’acqua piovana saranno posizionate lungo le falde delle grondaie.

Siamo specializzati nella costruzione di Tetti in Legno Roma.

Il legno lamellare non si trova in natura ma è il prodotto di una particolare lavorazione che avviene da parte dell’uomo e che si effettua attraverso una serie di processi: taglio del legno in lamelle, essiccazione delle tavole, pressature delle stesse e l’incollaggio delle lamelle. Tale procedimento porta alla creazione di pannelli che possono avere lunghezza differenti e diversi spessori. Inoltre questo legno è omogeneo, senza la presenza di crepe e fessure. I tetti in legno lamellare sono quindi molto resistenti al fuoco e non subiscono modifiche nel tempo data la mancanza di crepe e richiedono poca manutenzione.

Quanto costa una casa in legno

Il prezzo delle case in legno è generalmente proporzionale alle scelte fatte in rapporto al budget di spesa. La principale distinzione, quando si parla di tecnologie costruttive, è tra la prefabbricazione vera (struttura a telaio con pareti costruite in fabbrica, serramenti esterni già inseriti, vano tecnico passa impianti già realizzato, pareti interne a telaio) e la costruzione in cantiere (struttura Xlam con stratigrafia pareti, inserimento serramenti esterni, vano passa-impianti da realizzare in cantiere, e pareti interne in cartongesso).

Valori di isolamento termico, utilizzo di materiali pregiati, una dotazione impiantistica all’avanguardia possono innalzare il costo finale dell’edificio.
Per effettuare un confronto serio tra due o tre aziende bisognerebbe uniformare al massimo le richieste (valori termici, soluzioni costruttive, capitolato), includendo tutte le voci nel preventivo.

Una importante spesa aggiuntiva da considerare sono gli oneri burocratici che consistono nelle pratiche per la richiesta della licenza di costruzione e accatastamento, per la quale presentazione sono necessari la consulenza e l’aiuto di un esperto del settore.

Un progetto approvato ed il relativo titolo abitativo rilasciato dall’ Amministrazione locale e da tutti gli altri eventuali enti che, per diversi motivi, hanno potere giurisdizionale sull’area in oggetto o sulle caratteristiche dell’edificio da realizzare (Regioni, Soprintendenze, Vigili del Fuoco, ecc.);

  • La disponibilità di uno o più tecnici incaricati della redazione e della esecuzione del progetto, dello svolgimento degli studi, delle ricerche e delle attività finalizzati (in funzione del progetto) al rilascio dei permessi, come la relazione geologica, il rilievo, l’accatastamento e le pratiche catastale, la certificazione acustica ed energetica, il collaudo, il coordinamento e la verifica degli adempimenti relativi alla sicurezza;
  • Il pagamento degli oneri di urbanizzazione e dei diritti di segreteria: il rilascio del permesso di costruire è vincolato al pagamento da parte del committente di quote definite in percentuale dai regolamenti locali e destinate a coprire gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria (infrastrutture e reti che servono l’area), il contributo sul costo di costruzione e i diritti di segreteria relativi al tipo di pratica. Si tratta di costi (soprattutto gli oneri di urbanizzazione ed il contributo sul costo di costruzione) che, in certi casi, possono avere un’incidenza molto alta.

Un’altra importante voce spesa da aggiungere ai costi iniziali è la quota dedicata al pagamento dagli oneri di urbanizzazione del terreno, ovvero le spese per gli interventi di allacciamento:

  • sistema fognario;
  • rete elettrica;
  • rete idrica.

Legnoroma assicura massima chiarezza e il pieno rispetto dei costi indicati nel preventivo senza variazioni indesiderate in corso d’opera.

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